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L'impulso più forte al mercato dell'argento non è stato il recente rally dei prezzi o le successive previsioni ottimistiche delle banche d'investimento. La svolta più importante è stata la decisione del Servizio geologico degli Stati Uniti (USGS) di inserire l'argento nell'elenco dei beni critici.
Si tratta di un documento di importanza fondamentale per l'amministrazione statunitense, che non si rivolge a materiali facilmente sostituibili o che non svolgono un ruolo vitale per la sicurezza economica. Il segnale è inequivocabile: Washington sta iniziando a trattare l'argento non come "oro più economico", ma come parte dell'infrastruttura tecnologica. E questo cambia automaticamente il modo di operare del mercato globale.
In pratica, ciò significa che la domanda industriale - nei settori dell'elettronica, del fotovoltaico, dell'energia e dell'alta tecnologia - sta diventando una priorità strategica per gli Stati Uniti, e quindi anche per gli investitori e i produttori. Si tratta di una base che può rimodellare l'intera catena di approvvigionamento dei metalli.
Tuttavia, non si può negare che l'argento fosse già in una fase di rialzo impressionante prima della decisione dell'USGS. Il metallo era quasi raddoppiato rispetto al minimo di 52 settimane di 27,545, grazie all'aumento della domanda industriale, all'offerta limitata delle miniere e all'incertezza macroeconomica.
UBS ha recentemente alzato le sue previsioni per il 2025 a 53 dollari USA e prevede addirittura la possibilità di un test a 60 dollari USA all'inizio del 2026. - Si tratta di un'ipotesi ambiziosa ai livelli attuali di 48,965 dollari.
Lo status concesso dall'USGS non è una curiosità mediatica: è un segnale per le autorità di regolamentazione, l'industria, l'esercito, le aziende tecnologiche e l'intero settore energetico. Eleva l'importanza dell'argento alla categoria di "risorsa strategica".
L'argento agisce su due fronti: protegge il capitale nei periodi di incertezza, ma è anche indispensabile nei settori economici moderni. Questa combinazione rafforza la sua natura ciclica, ma le conferisce anche un'eccezionale resistenza alle flessioni.
I continui deficit di offerta per diversi anni hanno mantenuto alti i prezzi, anche quando l'oro perde temporaneamente il suo splendore.
Il calo del -3,43% della scorsa settimana ci ricorda che l'argento può dare forti scossoni al mercato. Il -2,66% di oggi dopo il nuovo ATH non fa che confermarlo.
UBS sottolinea che l'attuale tasso di aumento potrebbe non essere sostenibile: l'oro beneficia della domanda delle banche centrali e dello status di riserva strategica, cosa che l'argento non ha formalmente (ancora?).
Come nel caso dell'indice S&P 500, i mercati hanno talvolta bisogno di riprendere fiato dopo forti rally. L'argento non fa eccezione.
La decisione dell'USGS segna una svolta: l'argento entra ufficialmente nel novero delle materie prime di importanza strategica per l'economia statunitense. Non si tratta di un cambiamento estetico, ma di una ridefinizione del ruolo del metallo nel sistema tecnologico, industriale e di investimento globale.
La combinazione del suo status critico, della forte domanda industriale e della sua natura di bene rifugio significa che l'argento può essere un diversificatore di portafoglio eccezionalmente forte. Tuttavia, come sempre, bisogna aspettarsi forti movimenti di prezzo.
Se siete alla ricerca di un asset che combini il potenziale tecnologico con le dinamiche dei mercati finanziari, l'argento nel suo nuovo ruolo potrebbe essere uno dei temi più interessanti dei prossimi anni. Ma non è ancora uno strumento "compra e dimentica".
Il contenuto è a scopo informativo e non costituisce una consulenza sugli investimenti.
